Freud

 Sigmund Freud (1856-1939) studiò a Vienna e frequentò la facoltà di Scienze sotto la guida dello psicologo positivista Brücke. Si iscrisse a Medicina, laureandosi nel 1881. Nel 1885 ottenne la libera docenza ed una borsa di studio grazie a cui frequentò i corsi del famoso neurologo Charcot presso la clinica Salpêtriere a Parigi. Tornato a Vienna conobbe lo psichiatra Joseph Breuer, assieme a cui pubblicò nel 1895 gli Studi sull’isteria. Nel 1899 esce il suo primo testo fondamentale, L’interpretazione dei sogni. Del 1905 sono i Tre saggi sulla teoria della sessualità. Dal 1902 intanto aveva ottenuto la carica di professore straordinario all’Università di Vienna, di cui in seguito (nel 1920) divenne professore ordinario. Nel 1910, al Congresso di Norimberga, fu data vita alla prima Associazione Ufficiale di Psicoanalisi, con Jung eletto presidente.

L’attività onirica rielabora il deposito di desideri inappagati dell’inconscio in cui confluiscono ansie, emozioni e fantasie sessuali che, se manifestate produrrebbero angoscia.

Il fattore responsabile di questa trasformazione è invece la censura, ovvero quella funzione psichica che tende ad impedire ai desideri inconsci l’accesso diretto alla coscienza. Se però nel sogno gli elementi rimossi affiorano con minore difficoltà, ciò è dovuto al fatto che la censura onirica è meno severa della rimozione diurna.

Approfondendo la logica dei processi onirici, Freud individua due operazioni inconsce fondamentali, che rivelano una stretta affinità tra il lavoro onirico e i meccanismi logico-linguistici della coscienza.

Tali operazioni sono:

— la condensazione, ovvero quel processo per cui più pensieri latenti vengono rappresentati da un unico elemento del contenuto manifesto (fusione in un’unica rappresentazione di immagini e soggetti diversi);

— lo spostamento, ovvero quel processo che consiste nella tendenza a trasferire l’intensità emotiva di determinati elementi del sogno ad altri apparentemente secondari, in modo da eludere la censura e superarne gli ostacoli.

Per quanto riguarda il materiale col quale viene costruito il sogno, occorre invece distinguere fra materiale attuale o recente (fantasie, residui diurni, stimoli sensoriali: questi elementi, pur importanti nella genesi del sogno, non sono tuttavia utili alla sua decodifica) e quello costituito dai desideri infantili, che rappresentano il nucleo originario del “rimosso».

Il lavoro onirico costituisce pertanto, secondo Freud, la realizzazione allucinatoria di un desiderio infantile rimosso. In questi termini si capisce anche perché per Freud la funzione del sogno è quella di essere un custode del sonno: nel sonno si attenuano le resistenze e le difese dell’io, e ciò agevola il passaggio dei materiali inconsci; fornendo ai desideri inconsci un’innocua espressione in forma di appagamento allucinatorio.

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